Dipendenza da Facebook: come la combatto

11 Ottobre 2018

Una volta ero proprio come te: testa china sullo smartphone a scrollare compulsivamente il mio feed di Facebook con il pollice, alla ricerca di non so nemmeno io che cosa.

Alla mattina, la prima cosa che controllavo era il mio smartphone e le notifiche che avevo ricevuto. Durante i pranzi e le cene, era sempre lì sul tavolo pronto a suonare in qualsiasi momento, interrompendo una piacevole conversazione. La sera, invece, era l’ultima cosa che guardavo prima di prendere sonno.

E poi, fesso che sono, alla fine della giornata mi dicevo pure:

Quanto volano in fretta queste giornate, dovrebbero durare 48 ore!

Mi ci volle un bel coraggio per non ammettere un problema evidente per così tanto tempo: ero diventato dipendente dallo smartphone.

Più precisamente, ero diventato dipendente da Facebook.

E ti credo che le mie giornate non duravano niente: senza accorgermene, molte delle (poche) ore che avevo a disposizione le bruciavo per non fare praticamente nulla.

Questa problematica era accentuata dal fatto che, per natura del mio lavoro online, l’utilizzo dello smartphone è praticamente essenziale.

O almeno questo era quello che credevo. Finchè, un giorno, non decisi di cambiare tutto.

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