Come velocizzare un sito WordPress lento: la guida di Silvestri Consulting

Scopriamo insieme come migliorare le performance e l'esperienza utente del tuo sito web in Wordpress.

Introduzione

Quando nel 2010 iniziai a usare WordPress, non mi sarei mai immaginato che con gli anni sarebbe stato adottato da oltre il 43% dei siti nel mondo.

Nonostante sia il CMS più famoso di tutti, però, ci sono ancora molte domande senza risposta su come velocizzarlo e migliorarne le performance.

In questo post vorrei darti qualche spunto un po’ diverso dai soliti che in genere si trovano online su come velocizzare il tuo sito WordPress, andando molto nel dettaglio.

I vantaggi delle performance

Iniziamo subito con il ricordare che velocizzare un sito WordPress lento può darti una serie di benefici che vengono spesso sottovalutati:

  • Benefici SEO, in quanto un sito più veloce è più apprezzato dai motori di ricerca;
  • Benefici in termini di visitatori, in quanto se le nostre pagine non caricano subito, gli utenti si stufano e se ne vanno;
  • La possibilità di lavorare più velocemente, perché spesso perdiamo un sacco di tempo per apportare le più semplici modifiche.

Ma come facciamo a ottenere un quadro oggettivo della velocità del nostro sito?

Devi sapere che la velocità può sì dipendere da quanto é ottimizzato, ma anche dalla connessione, posizione geografica e tanto altro.

Per intenderci… non basta contare quanti secondi ci mette il sito a caricare dal tuo computer, perché altri visitatori, o anche gli stessi crawler di Google che scannerizzano le nostre pagine, potrebbero avere risultati diversi, e sulla base di questi decidere se premiarti o meno.

Fortunatamente ci sono degli strumenti, come il famoso Google PageSpeed Insights, che aiutano proprio con questo. Basta inserire l’URL della pagina da scannerizzare, attendere qualche secondo e appariranno a schermo dei suggerimenti di possibili ottimizzazioni.

É giusto precisare che per quanto questi strumenti aiutino molto e siano comunque più affidabili della nostra singola esperienza di navigazione, ci sono fattori che é molto difficile, o in certi casi addirittura impossibile ottimizzare.

Ad esempio, potrebbero chiederti di eliminare il codice di jQuery dal tuo sito, ma questa azione potrebbe essere del tutto infattibile, perché rimuovendolo, potrebbe smettere del tutto di funzionare.

Veniamo ora ai metodi che puoi utilizzare per velocizzare il tuo sito WordPress.

Togli i plugin problematici

I plugin, si sa, sono uno dei motivi principali per cui un sito web in WordPress finisce per rallentarsi.

Questo lo leggiamo in ogni guida, ma ti sei mai chiesto per quale motivo succede?

Le ragioni principali che portano ai rallentamenti sono due:

  • Plugin che effettuano chiamate “all’esterno”: sono quelli che si appoggiano ad altri siti, caricando dei codici che non si trovano sul tuo, ad esempio Jetpack.
  • Plugin che effettuano chiamate “all’interno”, ma poco ottimizzati: sono quelli che chiamano i propri file localmente, ma svolgono operazioni troppo pesanti (ad esempio, numerose query sul database).

Disattivare tutti i plugin inutili e lasciare solo quelli veramente essenziali é d’obbligo. In casi estremi, è meglio sacrificare qualche piccola feature del sito piuttosto che deteriorarne le performance e rischiare di avere penalizzazioni lato User Experience e SEO.

Ma ci sono occasioni in cui vogliamo andare veramente a fondo della questione, individuando con precisione i plugin che causano problemi. Per farlo, ti suggerisco il plugin Query Monitor, che ti consente di navigare sulle pagine del sito e scoprire quali sono le query del database più problematiche che contribuiscono ad appesantire il sito.

Lo potrai capire da un menu apposito che appare in rosso in alto allo schermo, che ti permette di ispezionare e ordinare per tempo di caricamento tutte le chiamate che avvengono dietro le quinte.

E nel caso dovessi riconoscere, tra questi codici, il nome di un plugin che stai utilizzando, potrai decidere se:

  • Disattivarlo completamente;
  • Contattare l’autore per chiedere spiegazioni (raccomandato per i non esperti);
  • Intervenire direttamente, se sai come farlo;
  • Contattare un professionista che intervenga per conto tuo.

Imposta la cache

Vedo spesso siti web su cui vengono installati i più disparati plugin per la gestione della cache senza capire davvero cosa fanno e qual è la loro configurazione ottimale.

Partiamo dalle basi: la cache non é altro che l’insieme delle pagine compresse del sito, che sono molto più leggere e veloci della loro controparte originale. Queste vengono salvate da qualche parte e servite al visitatore quando si collega.

Questo offre dei vantaggi anche per la SEO, perché quando un crawler viene sul nostro sito e gli viene fornita la versione “cache” di una pagina, che carica velocissimo, veniamo generalmente premiati per buona performance. Inoltre, ci sono meno possibilità che gli utenti se ne scappino dal sito perché troppo lento.

In tanti anni di esperienza, posso dire che i migliori plugin di cache con cui ho avuto a che fare sono stati WP Rocket e Litespeed.

Questi due sono molto diversi tra loro, in quanto:

  • WP Rocket salva la cache delle pagine direttamente sul sito. È un plugin semplice da usare, efficiente, che già solo attivandolo inizia a lavorare dietro le quinte.
  • Litespeed, invece, funziona soltanto se é installato nel nostro web server (per esempio, Krystal UK ne fa uso con ottimi risultati). Quindi deve essere configurato dal tuo hosting, altrimenti installare il relativo plugin é inutile. Puoi scoprire di più sullo stesso blog di Litespeed.

La configurazione di una cache non é mai la soluzione a tutti i mali: ci sono alcuni elementi che non possono essere compresse per diverse ragioni; si tratta quindi di operazioni che possono aiutare con i tempi di risposta, ma che non risolvono tutti i problemi alla base.

Attenzione: più sistemi di cache installati contemporaneamente possono andare in conflitto e creare problemi!

Comprimi le immagini

Per poter avere un sito web veloce è fondamentale utilizzare immagini compresse.

Pensa che, in passato, ho avuto che fare con siti di fotografi che caricavano più file JPG da 10-20 MB in una stessa pagina, alla massima risoluzione possibile, pesando gravemente sui tempi di caricamento.

Ma il discorso non vale certo solo per loro!

Tutti i siti, infatti, dovrebbero utilizzare immagini compresse. Non solo, dovrebbero usare i formati di “nuova generazione”, ad esempio:

  • Il formato WebP, che è ormai uno standard;
  • Il formato SVG, ossia la rappresentazione vettoriale di una immagine.

Gli SVG non si possono usare sempre (non é possibile salvare, ad esempio, una foto in questo formato), mentre se hai bisogno di comprimere un’immagine in formato non moderno (come JPG o PNG), puoi aiutarti con convertitori online come JPG to WEBP.

Usa una CDN

Una CDN (Content Delivery Network) é una rete che, una volta configurata, ti consente di mostrare ai tuoi visitatori una versione del sito che si trova geograficamente più vicina alla loro posizione.

Il tuo sito, infatti, é ospitato presso un hosting che ha i propri server da qualche parte del mondo, e i visitatori si connettono a questi quando devono visualizzarne una pagina.

Dal momento che le performance dipendono anche dalla distanza che c’è tra il visitatore e il server, capisci che un sito ospitato in Regno Unito visitato dall’Italia, a parità di condizioni, impiegherà più tempo a caricare rispetto a uno ospitato in Italia.

Ciò che fa una CDN non é altro che creare una copia esatta del tuo sito web depositandola in server sparsi per il mondo; in questo modo chi visita il sito dall’Italia si connetterà a un server italiano, ottenendo dei tempi di risposta molto più brevi.

Oltre ai vantaggi sulle performance, le CDN offrono anche dei “filtri” di sicurezza che impediscono agli spambot di entrare sul sito, o l’installazione automatica di un certificato di sicurezza SSL.

La CDN più utilizzata è in assoluto Cloudflare, ha un piano gratuito ed è abbastanza semplice da configurare, anche se in casi più tecnici possono esserci delle eccezioni. Il procedimento é completamente guidato e prevede la configurazione di nuovi nameserver da sostituire con quelli esistenti per il tuo dominio.

Quando diciamo nameserver, parliamo di una coppia di stringhe, ad esempio “max.ns.cloudflare.com” e “tom.ns.cloudflare.com“, che vanno rimpiazzate a quelle di default che il nostro hosting ci fornisce, per fare in modo che le connessioni passino tramite questo servizio.

Ogni servizio di hosting (ad esempio Aruba, Netsons, GoDaddy, 1&1, e così via) offre sempre un pannello di Gestione DNS dove è possibile cambiare questa impostazione.

Sono tutti diversi tra di loro, quindi sarebbe impossibile coprirli tutti in questa guida, ma se hai difficoltà, prova a cercare una guida specifica online.

Passa a un hosting diverso

Quando sei sicuro di aver fatto tutto il possibile per ottimizzare i tempi di risposta del tuo sito, allora rimane un’ultima strada: fare l’upgrade dell’hosting.

Il servizio che stai usando, infatti, potrebbe semplicemente non disporre di abbastanza risorse per rendere il tuo sito tanto veloce quanto vorresti.

Tipologie di hosting

Esistono tre tipi di hosting:

  • Hosting condiviso: la scelta più comune ed economica. Per “condiviso” si intende che stiamo dividendo le risorse con altri siti ospitati sulla stessa macchina, motivo per cui questa sarà sempre la soluzione meno performante;
  • Hosting semi-dedicato: la via di mezzo. Si tratta di un hosting in cui il nostro spazio condivide sì le risorse, ma soltanto con un numero limitato di altre organizzazioni;
  • Hosting dedicato: la soluzione migliore tra tutte, in cui l’intera macchina viene attribuita esclusivamente alla nostra organizzazione e non condivide le risorse.

Mentre tutti i servizi di hosting offrono assistenza e processi semplificati sulle loro soluzioni condivise, nel caso di semidedicati e dedicati é richiesto un minimo di esperienza in System Administration per poter configurare il tutto.

Questo perché tali soluzioni sono pensate per utenti più esperti e per un’ottimizzazione certosina delle risorse.

Le soluzioni “managed”

Fortunatamente, vengono in nostro soccorso le soluzioni cosiddette managed, che ci danno la possibilità di pagare qualcosina in più per avere un team che ci assista nelle operazioni tecniche anche su semidedicati e dedicati.

Un buon servizio managed, a mio avviso, dovrebbe occuparsi di:

  • Assisterci in richieste occasionali di ottimizzazione;
  • Affiancarci in caso di problemi gravi (es. va tutto offline), ripristinando il servizio;
  • Aiutarci nella configurazione degli strumenti tecnici principali.

Quindi tienilo bene a mente: se stai facendo un upgrade di hosting da un servizio condiviso, e non sei un utente esperto, forse dovresti acquistare una soluzione managed!

L’hosting di WordPress

La stessa WordPress, tramite il suo portale WordPress.com, offre un servizio di hosting per i propri prodotti con diversi livelli di pricing.

Si tratta di una via di mezzo tra il condiviso e il semi-dedicato, ma con importanti restrizioni, prima tra tutte il fatto che può essere utilizzato soltanto per siti in WordPress.

Gli utenti esperti tendono ad evitare questo tipo di servizio, in quanto costoso e limitato.

Gli hosting che uso io

Per i miei progetti generalmente mi affido a Krystal, che é un ottimo servizio indipendente con base a Londra e con un’assistenza fenomenale, di cui mi sento assolutamente di garantire la qualità (se ti va di provarlo, usando il codice “SILVESTRI” al carrello riceverai £10 di sconto sul tuo ordine e riceverò anche lo stesso come “premio”).

Altri servizi che uso e con cui mi sono trovato molto bene, ma decisamente più orientati a utenti esperti, sono DigitalOcean e Hetzner con la sua soluzione AX-Line.

Se vuoi ricevere un preventivo per assisterti su questo, contattami!

Conclusioni

Siamo finalmente giunti al termine di questa lunghissima guida! Spero che le indicazioni che ti ho dato ti siano state utili per ottimizzare e velocizzare il tuo sito in WordPress.

Prima di chiudere, ci tengo a rimarcare ancora una volta quanto, nonostante la guida dettagliata, ci saranno sempre dei casi che possono essere gestiti solo da professionisti con una certa esperienza.

In bocca al lupo!

Sull'autore del post
Ciao, sono Marcello! Se hai trovato questo articolo interessante e vuoi farmi qualche domanda a riguardo, puoi contattarmi da questa pagina.

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